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Srdjan Karanovic
Film director, Screenwriter, Professor
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Maggio, film e bombe
Maggio è probabilmente il mese migliore per iniziare a girare un film. Finalmente il tempo è bello e stabile. Le giornate sono più lunghe. Il grigio inverno, la pioggia, le nuvole, i venti impetuosi e i diluvi sono finiti. Evviva maggio!
Probabilmente la maggior parte dei film di successo che ho girato li ho iniziati in maggio.
Comunque, sembra che in questo momento nella mia nativa Belgrado tutti i vantaggi di questo mese vadano bene solo -- per gli attacchi NATO!
Da più di sei settimane, notte e giorno, tutti noi viviamo timori e apprensioni di vario genere. La bomba o il missile che sta arrivando colpirà me o qualcuno che amo o di cui ho bisogno? Quante persone staranno per essere uccise in questo momento come "Danni Collaterali"? Sarà rimasta ancora qualche industria o qualche ponte nel mio paese dopo questa aggressione che cinicamente si immagina fatta anche per il nostro bene? Quando maneggiano i loro "Joy Sticks", non capiscono che ogni giorno stanno aggravando la catastrofe per tutti i dieci milioni di cittadini della Yugoslavia, inclusi gli albanesi? Non è chiaro e lampante che stanno cercando di spegnere il fuoco con la benzina? Com'è possibile che le maggiori potenze mondiali non riescano a capire che Democrazia e diritti Umani e Civili non possono essere instaurati o portati a compimento con la forza, la distruzione e la povertà?
Maggio significa anche Festival Internazionale del Cinema di Cannes. Nella sua storia prestigiosa sono stati molti i film yugoslavi che hanno contribuito alla sua fama e gloria. Sono molto orgoglioso che anche tre dei miei film: SOCIAL GAME (1972), THE FRAGRANCE OF WILD FLOWERS (1978, Prix FIPRESCI) e SOMETHING IN-BETWEEN (1982) abbiano partecipato a varie sezioni di questo illustre festival. Penso in questo momento alle centinaia e migliaia di amici e colleghi che si trovano là riuniti. Alcuni di loro sono appagati e soddisfatti, gli altri sono delusi e si considerano sfortunati o incompresi -- ma tutti loro sanno che ciò fa parte della vita che hanno scelto di vivere.
A Belgrado, in Serbia e in Yugoslavia è difficile persino pensare ai film o a fare film. Anche il Festival di Cannes sembra molto lontano. Non solo perchè tutti i registi, i tecnici e gli attori yugoslavi sono impegnati a sopravvivere, ma anche perchè siamo quasi sicuri che bombe e missili abbiano già distrutto l'ultima speranza per molti film che erano in varie fasi di pre-produzione. Ora sembra che l'Industria del Cinema non esisterà più neanche teoricamente. Lo Stato sarà a pezzi per molto tempo e difficilmente ci sarà un partner internazionale disposto ad investire in prodotti sospetti, in una nazione sospetta, in circostanze sospette.
Cos'ha ottenuto l'aggressione della NATO finora?
Per ragioni di sicurezza sono state introdotte nuove leggi e regolamenti. Le nostre telefonate, lettere, fax e E-Mails possono essere controllate. L'Esercito o lo Stato possono utilizzare o requisire qualsiasi proprietà privata, compresi i film e le attrezzature TV. Tutti i giornali hanno dei censori e tutti pubblicano più o meno le stesse notizie.
Lavorano solo le telecamere delle TV. Gruppi di inviati di televisioni nazionali ed internazionali sono condotti ogni giorno sui luoghi delle nuove catastrofi.
Molti dei registi e dei tecnici altamente specializzati hanno lasciato il paese nei primi giorni dell'aggressione. In questo momento è impossibile abbandonare il paese senza un permesso speciale dell'esercito. E' difficile anche entrare in un qualsiasi paese straniero. Nonostante ciò, ogni giorno vengo a sapere che un nuovo amico o collega che ha appena lasciato il paese.
Tutte le scuole e le università sono chiuse. Questa settimana inizierò ad insegnare ai miei studenti nel mio appartamento. I miei studenti sono depressi, smarriti, ma anche ansiosi di imparare qualcosa di nuovo sulle tecniche di regia. E' ovvio che non saranno in grado di girare i loro film che stavano preparando da due semestri. A meno che non ci sia un allarme aereo, faremo le nostre lezioni. Sempre che ci sia l'elettricità nel mio appartamento. L'altro giorno, alcuni di loro mi chiesero:
"Cosa dobbiamo fare con le nostre vite, professore?" Chiaramente non potevo dare alcuna risposta precisa, visto che a quella domanda non sono in grado di rispondere nemmeno a me stesso.
I cinema programmano solo film che erano già in distribuzione. I biglietti, che non sono mai stati costosi, hanno ora un prezzo simbolico. Le ultime proiezioni finiscono verso le 19.30 perchè tutta la gente si precipita a casa, ad aspettare nei propri rifugi o appartamenti che arrivi il nuovo attacco "umanitario" della NATO.
Tutte le mie attività professionali si sono fermate. Da più di sei settimane non posso più nemmeno sognare film futuri, o progetti televisivi e teatrali. Di scrivere non se ne parla nemmeno. E' la stessa cosa per la maggior parte dei miei colleghi a Belgrado. Stiamo nell'ozio in qualche bel caffè all'aperto e ci godiamo maggio, cercando di far finta che tutto sia normale. Quando qualcuno di noi parla di film o di fare film, l'unica cosa che ci viene in mente sono i nostri progetti praticamente persi con questa aggressione. Pochissimi fra di noi sono disposti a parlare del nostro governo o degli errori, delle colpe e dei peccati dei serbi. Tutti noi sentiamo e pensiamo che questi siano argomenti da trattare solamente nei periodi di pace.
Per anni molti registi, produttori, critici, giornalisti e distributori provenienti dalla Yugoslavia erano a Cannes durante il Festival del Cinema. Quest'anno sono quasi certo che saranno molto poche le persone da Belgrado presenti al Festival di Cannes. Spero che il mio amico Lazar Ristovski sia riuscito ad arrivarci per presenziare la prima mondiale del suo primo film THE WHITE SUIT. Gli auguro tutta la fortuna che si merita, e molto di più. Non solo voglio bene a Lazar, ma anche perchè penso che sarà l'ultimo film di questo periodo di questa Yugoslavia.
Un regno per una buona notizia!
Proprio ora è suonato di nuovo l'allarme aereo. Riesco a sentire le eplosioni lontane che provengono dalla periferia di Belgrado. Oltre alle ansie già menzionate -- spero fortemente che i Film Studios, l'archivio yugoslavo dei film (uno dei più ricchi del mondo), e i laboratori, anche quelli scadenti, non stiano per diventare un nuovo "Danno Collaterale."
Spero che "loro" smettano di puntare alla gente e ci lascino puntare le mostre macchine da presa. Il mondo migliorerebbe di molto. Non solo in maggio, ma anche in tutti gli altri mesi e negli anni a venire.
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May, film and bombs
May is probably the best month to start shooting a feature film. Weather
is finally nice and stable. Days are longer. Gray winter, rain, clouds,
severe winds and floods are gone. Long live May!
Probably most of my successful films I shot or I started in May.
However, in my native Belgrade it seems that right now all advantages of
this month are good only -- for NATO attacks!
Day and night, more than six weeks we all live in different kinds of
fear and expectations. Is the bomb or missile going to hit me or
somebody whom I love or need? How many people they are going to kill
right now as "Collateral Damage"? Are there going to be any bridges or
factories left in my country after this aggression that cynically
supposed to be also for our good? Don't they understand, holding their
"Joy Sticks," that they are producing each day worse and worse
humanitarian catastrophe for all ten millions citizens of Yugoslavia,
including Albanians? Isn't that obvious that they are trying to stop
the fire with gasoline? How is it possible that the strongest powers of
the world can't understand that Democracy, Human and Civil rights can
not be developed or implemented by force, destruction and poverty?
May also means Cannes International Film Festival. Many Yugoslav films
contributed to its fame and glory during its glamorous history. I am
very proud that even three of my feature films: SOCIAL GAME (1972), THE
FRAGRANCE OF WILD FLOWERS (1978, Prix FIPRESCI) and SOMETHING IN-BETWEEN
(1982) participated in different programs of this distinguished
festival. Right now I think about hundreds and thousands of my friends
and colleagues who are gathered there. Some of them are pleased and
satisfied, the other consider themselves unlucky, disappointed or
misunderstood -- but they all are sure that it is the part of the lives
they have chosen to live.
In Belgrade, Serbia and Yugoslavia it is even hard to think about films
and filming. Also Cannes International Film Festival seems so far
away. Not only because all Yugoslav film makers, technicians and actors
are focused on survival, but also because we are almost positive that
bombs and missals already destroyed the last hope for many films in
different stages of pre-production. Now it seems that Film Industry is
not going to exist even theoretically any more. State is going to be
broke for a long time and hardly any international partner will be ready
to invest into the suspicious products, in suspicious country, under
suspicious circumstances.
What are the achievements of NATO aggression so far?
For defense reasons new lows and regulations are made. Our phone calls,
letters, faxes and E-Mails could be controlled. Army and state could
take or borrow any private property, including all film and TV
equipment. All newspapers have censors and they all publish almost the
same news.
Only TV cameras are rolling. Groups of domestic and international TV
crews are taken to the spots of new catastrophes each day.
Many of highly professional film directors and technicians left the
country during the first days of aggression. Right now it is impossible
to leave the country without special permission of the Army. It is also
hard to get into any other foreign country. Each day, despite of that,
I am realizing that a new friend or colleague left the just left the
country.
All schools and universities are closed. This week I'll start to teach
my students at my flat. My students are depressed, lost, but also eager
to learn something more about film direction. It is obvious that they
are not going to be able to shoot their films that they were preparing
for two semesters. We'll have our classes only unless Air Alert is on,
or only if there is electricity at my place. They other day, few of them
asked me:
"What should we do with our lives, professor?" Of course, I couldn' t
give them a straight answer, since I am not able to answer that question
even to myself.
Cinemas are showing only films that were already distributed. Ticket
prices, which have never be expensive, are now symbolical. Last shows
end around 7.30 p.m. because all people are rushing home to their
shelters or flats to wait there for the new "humanitarian" NATO attack.
My all professional activity has stopped. For more than six weeks I cant
even dream about future films, theatrical or TV projects. Not to
mention the eventual writing. It is the same with most of my colleagues
in Belgrade. We hang around in some nice open air coffee shops and
enjoy May, trying to pretend that everything is normal. When any one of
us mentions films and filming we only remember our projects that we
practically lost with this aggression. Very few of us are ready to
think or talk about our Government's or Serbian mistakes, faults and
sins. We all feel and think that those topics belong only to the time
of peace.
For years many film directors, producers, critics, journalists and
distributors from Yugoslavia were in Cannes during the film festival.
This year I am almost sure that very few people from Belgrade will
attend Cannes festival. I hope my friend Lazar Ristovski managed to get
there to attend the world premiere of his first film THE WHITE SUIT. I
wish him the luck he deserves and even more than that. Not only because
I like Lazar, but also because I think that it is going to be the last
film from this Yugoslavia for the time being.
Kingdom for the good news!
Right now the Air Alert is on again. I can hear the distant detonations
from the suburbs of Belgrade and, besides other already mentioned fears
-- I do hope that Film Studios, Yugoslav Film Archive (one of the
richest in the world) and single, even bad film lab are not going to be
a new "Collateral damage."
I hope "they" will stop shooting people and let as shoot films. The
world would be much better. Not only in May, but also during all other
months and in the years to come.
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